Trifiletti Salvatore - Consigliere di Facoltà di Medicina e Chirurgia


La Redazione di MedicinaCatania.it intervista il Consigliere Salvatore Trifiletti.

• Consigliere Trifiletti, qual è la maggiore difficoltà che incontra un giovane che si avvicina alla politica universitaria?

Credo che la maggiore difficoltà sia quella di poter esprimere le proprie idee e portare avanti le iniziative che lo studente, in veste di portavoce di un gruppo di colleghi, intende sviluppare.
A mio modo di vedere, la troppa "burocrazia" che già deprime il pensiero politico nelle sedi istituzionali, è presente anche nel mondo accademico e fa si che spesso le buone idee, quelle che possono portare a dei miglioramenti, poi vadano perse o mal realizzate.
La storia ci insegna che tanti movimenti politici e culturali di un paese sorgono ed hanno un vero e proprio volano nelle università, sede e fucina del pensiero libero. Penso che sia necessario riprendere questo spirito, sempre nel rispetto dei ruoli e con modi opportuni per avere più spazio e peso nelle decisioni che in prima istanza "cadono" sullo studente.


• Come concilia studio, affetti e passione per la politica universitaria?

E' dovere di ogni studente impegnare la maggior parte delle propie energie e del tempo nello studio. Credo che sia un dovere perché in questa fase della nostra vita è il nostro ruolo sociale, da svolgere al meglio come un lavoro e perché, visti i costi, i sacrifici di genitori o personali, ci si deve impegnare per riconoscenza.
Nel mio caso lo studio non è un problema perché amo il mio percorso per diventare dottore in infermieristica e, pur con un po' di stanchezza, svolgo con piacere le innumerevoli ore di tirocinio che dobbiamo svolgere all'interno delle unità operative.
La politica universitaria per me è una passione che deve necessariamente venire dopo.
Infatti prima di essere un uomo politico, dove per politica io intendo l'arte più importante e prestigiosa che si può svolgere in società, si deve essere un professionista capace. Sono già troppi gli esempi in parlamento e negli enti locali di uomini con "carenze" e senza vere professionalità, con la tragica conseguenza di trasformare la politica in lavoro e di incollarsi a vita a delle poltrone!
Il poco tempo che rimane a chi sceglie una vita " impegnata" è doveroso passarlo con chi si condividono gli affetti come la famiglia, la fidanzata, gli amici, ecc.
 

• Come giudica l'attività del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia?

Il consiglio di Facoltà essendo l'organo più importante di gestione si trova spesso a dover affrontare problematiche complesse e avendo esigue risorse a disposizione, non può soddisfare pienamente tutte le esigenze che di volta in volta si presentano.
Ad ogni modo giudico positivamente l'attività del consiglio ed in particolare delle varie commissioni presenti, soprattutto in merito di libertà di parola e democrazia, giacché tutti i membri possono esprimersi su ogni punto in esame.
L'unica critica che sento di fare è che, a volte, in sede di Consiglio di Facoltà si trattano tematiche e punti all'O.d.G. che potrebbero essere trattati e risolti in altri organi di governo della facoltà come i Consigli di Corso di Laurea, dove speriamo di avere presto anche lì un'adeguata rappresentanza studentesca!


• Cosa sente di dire al Preside di facoltà?

Ho modo di parlare spesso con il Prof. Basile grazie alla mia attività di Consigliere e devo dire di aver trovato una persona, prima ancora che un'autorità, disponibile e cortese, sempre pronta ad ascoltare ogni nostra richiesta. L'unica cosa che sento di dire al Preside è di continuare, come già ha fatto, ad ascoltare le esigenze degli studenti delle professioni sanitarie, cosa molto importante, visto che spesso ci si dimentica che la Facoltà è formata per la metà da studenti che frequentano questi corsi di laurea che chiedono sempre maggiori attenzioni, strutture specifiche ed alto livello formativo.  

• Cosa riserva il futuro universitario per i giovani?

Non possiamo definire i tempi d'oggi rosei, ma per mia natura guardo sempre positivamente al futuro!
La riforma alle porte modificherà sostanzialmente dei meccanismi ormai esistenti da anni e pur non giudicandola in modo del tutto positivo (soprattutto in materia economica) credo che bisogna superare il sistema attuale, fatto, troppo spesso, di lacune strutturali (pensiamo alle carenze d'aule e di laboratori), didattiche (una classe docente con un'età media troppo elevata e poca ricerca), e di collegamento con il mondo del lavoro (tanti CDL poco consoni ai tempi moderni e contestualmente delle neo-figure richieste che invece non godono di un adeguato spazio formativo!).
Altresì noi giovani che viviamo quotidianamente l'università dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, ritagliare i nostri spazi e non criticare e basta. Così facendo con iniziative concrete e cercando di supplire alle mancanze sopra elencate faremo il bene di tutti gli studenti ed in fondo della futura classe dirigente del paese.

3 commenti:

Ma gli altri consiglieri sono latitanti?! Bisogna sapersi mettere in gioco.. Almeno cosi sapremmo almeno i loro nomi..

sono tutti persi e schiavi del potere.. si dovrebbero vergognare!

Un consigliere egregio...bisogna prendere esempio da gente cosi...

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