L’ EDITORIALE

La guerra in Libia

Controlli alle frontiere ora anche del Belgio

Volano critiche sui rapporti dell’ Italia con Gheddafi: << perchè l’ Italia non si è accorta che in Libia vigeva una dittatura già all’ epoca degli accordi economici?>>. Vien da rispodere senza neanche troppo spirito critico, che l’ Italia ha stretto ottimi rapporti economici: dalla fornitura di gas ,con la creazione dello strategico gasdotto sommerso e il potenziamento delle strutture ENI in Libia, al controllo dei flussi migratori, ai fortissimi investimenti libici nelle aziende Italiane.

Anche il governo Prodi, giustamente, si era adoperato per migliorare i rapporti tra i due paesi; l’ italia non poteva esimersi, con un governo di sinistra prima e un governo di destra poi, di allacciare rapporti con un paese così vicino e che era stato vittima della nostra stessa occupazione.
Con il montare della rivolta libica, la violenta repressione messa in atto da Gheddafi con l’ uso folle dei caccia militari per bombardare i ribelli, e la decisione di tanti paesi europei, Francia in testa, di intervenire in Libia, l’ Italia ha avuto il coraggio di mantener fede ai patti internazionali e di fornire tutto il supporto logistico e di mezzi alle altre nazioni.
Ora che l’ Europa intera si trova di fronte ad un esodo di proporzioni preoccupanti, dal parlamento Europeo giunge la beffa: anche il Belgio, oltre a Francia e Germania, ha deciso di bloccare gli immigrati alle frontiere.La richiesta di aiuto dal Governo e dal Presidente Napolitano per affrontare questa emergenza, cioè l’ accoglienza e l’ aiuto di circa 30.000 immigrati, è stata nettamente respinta dall’ Europa e addirittura definita “ Mafiosa” da un europarlamentare.L’ UE, che non ha preso una posizione chiara sugli immigrati libici e tunisini, non definendoli nè clandestini nè rifugiati politici, ora ci dice dalle poltrone del Parlamento Europeo:- << cavoli vostri, voi li avete e voi ve la sbrogliate! >>. Queste parole poco eleganti riflettono solo in parte la posizione negligente dell’ UE nei confronti dell’ Italia, che sola deve fronteggiare questa emergenza: l’ impegno di militari, forze di polizia, volontari e la forza della gente dei luoghi presa di mira dagli sbarchi, hanno permesso il salvataggio di migliaia di immigrati dalle acque del mediterraneo, la loro accoglienza in strutture adeguate, e il rimpatrio.
Cosa possiamo trarre da tutte queste vicende? l’ UE per l’ ennesima volta si è dimostrata una piattaforma esclusivamente economica; Oggi abbiamo assistito ad un pessimo esempio di politica comunitaria.

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