Quali problemi con la pillola contraccettiva


Oltre a numerosi vantaggi, la pillola anticoncezionale presenta alcuni problemi di utilizzo. Il primo problema è certamente la regolarità e la precisione con la quale va assunta, per mantenere la sua efficacia anticoncezionale.
Inoltre:
  • alcune donne non possono assumerla per problemi cardiovascolari o predisposizione ad altre patologie; ad esempio la mutazione genetica in forma di omozigosi a certi fattori della coagulazione;
  • pillole con elevato quantitativo estrogenico possono aumentare la frequenza degli episodi di emicrania;
  • particolari componenti progestinici con azione androgenizzante che oggi sono utilizzati raramente, possono peggiorare od indurre seborrea ed acne;

  • all'inizio dell'assunzione può dare alcuni effetti collaterali spiacevoli come nausea, tensione mammaria (comunque leggera) che può essere corretta adottando pillole con dosaggio estrogenico minore, sensazione di gonfiore, lieve aumento di peso (contrastabile assumendo pillole contenenti particolari progestinici come il drospirenone che ha un lieve effetto diuretico), spotting intermestruale (leggere perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni) senza di alcun significato patologico e spesso associate dopo irregolarità di assunzione;
  • raramente può dare depressione e calo della libido;
  • imbrunimento a chiazze della cute di solito del volto detto cloasma o melasma, causato da un accumulo eccessivo di melanina (pigmento dell'abbronzatura);
  • interferisce con antibiotici e farmaci analgesici che possono ridurne l'efficacia;
  • non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, il cui contagio può essere scongiurato solamente con l'uso del condom.
Inoltre, alcuni studi fatti in passato relativi all'uso della pillola con le vecchie formulazioni ad alto contenuto di estrogeni, avevano evidenziato un trascurabile e transitorio aumento del rischio relativo* di sviluppare un tumore maligno della mammella. Questo aumento del rischio relativo, rispetto alle donne che non usavano la pillola, riguardava soprattutto quelle che avevano iniziato ad assumerla ad alto contenuto di estrogeni prima dei 20 anni di età. A 10 anni dalla sospensione della pillola contraccettiva il rischio relativo diminuiva fino a divenire uguale a quello delle donne che non l'avevano mai assunta. L'uso della pillola ad alto contenuto di estrogeni ha avuto comunque un'influenza trascurabile sull'incidenza complessiva di questo tipo di tumore nelle donne stimabile in circa 0,5 casi su 10mila.
È importante sottolineare che studi più recenti relativi alle pillola anticoncezionale a ridotto contenuto di estrogeni hanno invece dimostrato come non sia rilevabile alcun incremento dell'incidenza di tumore mammario associato all'uso dei contraccettivi orali. Inoltre, il rischio clinico dei contraccettivi orali di sviluppare un carcinoma della mammella risulta non essere significativo, nemmeno in caso di inizio dell'assunzione a partire da giovane età. Grazie a questa sicurezza, inoltre, in alcuni casi la pillola viene usata dai centri di fecondazione assistita per iniziare la stimolazione ovarica in giorni prestabiliti.
Questi sembrano essere oggi i possibili svantaggi che provengono dall’uso degli estro progestinici. Altri ipotetici problemi rappresentano più che altro timori non suffragati oggi da evidenze scientificamente provate.







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